mercoledì 31 maggio 2017

Tutto dipende da come te la racconti

Per la festa della mamma hanno descritto le loro mamme sul quaderno ... il quaderno non è mai arrivato a casa perchè era finito, lui l'ha dimenticato e arriverà (forse) a fine anno ...
Ho ricostruito il tutto sulla base dei racconti:

La descrizione raccontata dalla maestra

"Signora, una descrizione così sentita, un amore ... so tutto di lei, del suo lavoro importantissimo, delle alghe"
Risultato: 2 giorni di buonumore

La descrizione che ho sentito io

"Mamma ho scritto solo una cosa negativa, che lavori troppo e vorrei passare più tempo a giocare con te, poi solo cose belle"
Risultato: crisi profonda, senso di colpa, irascibilità, depressione alternate con ritmi rapidissimi per 7/10 giorni

La descrizione raccontata dalla mia dolcemetàtuttadunpezzo

"Mi ha detto di avere fatto quasi un tema su di te e ha detto - Io poi sul quaderno ho descritto mamma e ho dovuto mettere un difetto e siccome non trovavo niente ho scritto che vorrei giocare più con lei e lavora tanto, che poi non è vero, ma mica potevo scrivere che mamma è perfetta, mica potevo vantarmi di avere una mamma perfetta ..."

Risultato: ma vaff. so stata una schifezza per giorni ... per questo?
Secondo risultato: gioia infinita

Morale: Tutto dipende da come te la racconti (e dagli ormoni aggiungo)

venerdì 26 maggio 2017

Grandi amori

Il primo ricordo che ho legato a lei mi vede nel cortile della nostra casa. All'epoca vivevamo in una casa in campagna, in un minuscolo paese per il lavoro di papà.
Ero nel cortile, che i miei avevano ricoperto di ghiaia bianca, e un collega di mio padre mi insegnava a usarla... Senza le rotelle.
Io ce la facevo.
Sapevo che era il giorno giusto.
Ce l'avrei fatta.
Lui non so chi fosse. Aveva i figli lontani questo lo ricordo. Sarà sempre nei miei ricordi ma non so chi fosse.

Poi mi ricordo quando la usavo per andare e tornare dalla clinica in cui mamma fu ricoverata per il suo primo nodulo al seno.
Era benigno. Io ero ai primi anni di liceo e fu la prima volta in cui lavai i capelli a mia madre. La prima volta in cui fui io a accudire lei.

Poi arriviamo alle fughe nell'ultima estate di mamma. Fino al pontile delle barche. A vedere il tramonto. L'ora d'aria.

Poi sono sulla promenade des anglais, l'ho caricata di spesa e al centro un mazzo di fiori nel sacchetto. In Francia al supermercato vendevano già i fiori. 
Quei fiori in quel vaso in quella cucina con la finestra sul fornello e il tavolo da cafè da uno. Già in due si stava stretti.

Domenica sono risalita su di lei in un bosco con al fianco mio figlio che ama la sua come io amo la mia.

È stato il più bel regalo romantico che lui mi abbia fatto.

Bici ti amo. È difficile incontrarsi, ma da domenica non faccio altro che pensare a te.

mercoledì 17 maggio 2017

5

5 e si è calmata ... meno scene teatrali ... molti musi e braccia conserte in più ...
un caratteraccio è un caratteraccio!
e riconosco i musi e le braccia conserte ... li vedo nello specchio.

Sceglie doni immaginando che possano andare bene per chi li riceve ... è empatica in maniera naturale ... ama amare, ama l'amore.

Dorme nel suo letto tutta la notte, fra luci e lumini vari per la paura del buio ... ma è sola anche del tutto visto che lui invece di notte migra da noi ...
mi chiama la notte, chiede l'acqua con la gentilezza e la grazia di una mariantonietta ... "mi sei mancata troppo" e mi trovo io a migrare da lei.
Sonnambuli fra scambi di letti ... la marcia notturna in risposta al richiamo amoroso.

Ha la febbre come quasi sempre nel giorno del suo compleanno lei che ... no non devo dirlo sennò inizia a ammalarsi sempre ...

E' stata accolta a scuola da biglietti, pupazzi, ritagli di fiori ... regali pensati e fatti a mano per lei
lei che si fa amare
si si fa amare
perchè è il sole
perchè è la luna.
Sorride timida anche se non ha paura di nulla ... perchè è un'anima delicata.
E' la mia donna.
Buon compleanno bambina d'amore.
La tua mamma.


mercoledì 3 maggio 2017

Anche no.

Di solito i miei post nascevano sul motorino
avevo mille pensieri che non trovavano spazio altrove e uscivano qua.
Ora forse i miei mille pensieri hanno trovato spazio altrove.
Parlo di più, sono meno chiusa dietro a un cancello.
Uscendo un po' più fuori porto con me anche le cose che forse stavano meglio dietro al cancello.
Meglio per gli altri almeno.
Parlo forte.
Urlo.
Strepito a volte.
A volte invece sono serena.
Come lo sono oggi.
Ho una camicia pois, una maglia rossa e il rossetto rosso anche se mia mamma diceva che alle bionde sta male.

Ho messo varie volte il rossetto rosso.
L'ho sempre tolto prima di uscire.

Ho quasi quarant'anni e ho imparato a sentire cosa dice il mio cervello e cosa dice il mio cuore su un rossetto rosso.

A molti non piace,
invece  alle ragazze che non hanno il coraggio di metterlo "perchè alle more sta male" o "perchè divento volgare" o " perchè mi sento ridicola" piace da impazzire
come piaceva a me addosso alle altre quando lo mettevo solo a casa perchè poi mi sentivo ridicola o .. divento volgare o ... alle bionde sta male ...
Nel mio rossetto rosso c'è un pizzico di coraggio e tanto di me, della mia voce.
Il mio rossetto rosso è quello che vorrei ... ma  ... posso.
Si posso.

Sono stata una bambina carina
un'adolescente sovrappeso e con apparecchio
una ragazza insicura con vestiti neri e larghi

Non sono la prima nè l'ultima che lo dice che con i 40 anni arriva una nuova consapevolezza, che regala una nuova bellezza.

La mia voce è diventata forte in mezzo alle tante che sono in me.
Ho prima imparato a mettere a tacere le voci che non stimavo.
Ed è stata dura.
Ora sto imparando ad ascoltare la mia anche se è in contrasto con la voce che più stimo e amo e che ha lasciato un'impronta di donna che il tempo mai cancellerà.
"alle bionde sta male".

Anche no.