lei "mamma chi ha vinto?"
io (in lacrime) "chiccodigrano"
lei sorridente "non avevo dubbi"
lui arriva e le mette la medaglia al collo.
Fratelli
Abbiamo vinto tutti ieri.
Come una donna con due figli sopravvive all'inatteso arrivo di un lavoro fisso
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lunedì 21 dicembre 2015
mercoledì 17 giugno 2015
Lei balla da sola
Le imprese.
Adoro le sue imprese.
Lei svuota il mare.
Lei riempie di sabbia il mare.
Lei prepara gelati per tutti: gusto piede, gusto casa, gusto treno.
Lei fa un bagnetto.
Lei va a prendere l'acqua.
Lei fa una piscina.
Lei distrugge la piscina.
Lei si perde, cercando i giochi sotto ad ombrelloni decine di metri più in là.
Lei esplora la battigia in cerca di altre bimbe con i braccioli.
Una giornata al mare con papaverina.
Ha 3 anni e l'autonomia di una quindicenne quando è al mare.
Era già così anche a 2 anni.
La amo molto.
Questo è uno dei motivi per cui io la stimo, stimo la mia bimba treenne.
La stimo anche per il suo sorriso, per le sue risate, per il suo umorismo surreale.
La stimo talmente tanto che ho paura di snaturarla con regole troppo rigide.
La stimo talmente tanto che ho paura di crescere una selvaggia senza regole rigide.
Intanto lui decide, da solo, che non vuole usare i braccioli.
Il mio Mr Brave si tuffa in acqua, va con la testa sotto, nuota sotto e sopra l'acqua, gioca anche con i cavalloni.
Fa tutto da solo e lo fa egregiamente.
Dopo una settimana, mi addormento con immagini di lui in acqua e un terrore serpeggiante.
Ho paura, ora dopo una settimana, della sua sicurezza.
Ho paura, ma molta stima del suo coraggio.
Lo stimo talmente tanto che ho paura di soffocarlo con le mie paure.
Lo amo talmente tanto che ho paura per lui.
Lei balla da sola ... e lui le va dietro.
E' questo essere fratelli.
Adoro le sue imprese.
Lei svuota il mare.
Lei riempie di sabbia il mare.
Lei prepara gelati per tutti: gusto piede, gusto casa, gusto treno.
Lei fa un bagnetto.
Lei va a prendere l'acqua.
Lei fa una piscina.
Lei distrugge la piscina.
Lei si perde, cercando i giochi sotto ad ombrelloni decine di metri più in là.
Lei esplora la battigia in cerca di altre bimbe con i braccioli.
Una giornata al mare con papaverina.
Ha 3 anni e l'autonomia di una quindicenne quando è al mare.
Era già così anche a 2 anni.
La amo molto.
Questo è uno dei motivi per cui io la stimo, stimo la mia bimba treenne.
La stimo anche per il suo sorriso, per le sue risate, per il suo umorismo surreale.
La stimo talmente tanto che ho paura di snaturarla con regole troppo rigide.
La stimo talmente tanto che ho paura di crescere una selvaggia senza regole rigide.
Intanto lui decide, da solo, che non vuole usare i braccioli.
Il mio Mr Brave si tuffa in acqua, va con la testa sotto, nuota sotto e sopra l'acqua, gioca anche con i cavalloni.
Fa tutto da solo e lo fa egregiamente.
Dopo una settimana, mi addormento con immagini di lui in acqua e un terrore serpeggiante.
Ho paura, ora dopo una settimana, della sua sicurezza.
Ho paura, ma molta stima del suo coraggio.
Lo stimo talmente tanto che ho paura di soffocarlo con le mie paure.
Lo amo talmente tanto che ho paura per lui.
Lei balla da sola ... e lui le va dietro.
E' questo essere fratelli.
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martedì 22 luglio 2014
Conversazioni
Lei "Io salto con queste ccappe, boing boing boing"
Lui "E io volo"
Lei "NO, IO bbolo"
Lui "E io volo sulla luna"
Lei "NO, IO bbolo sulla luna"
Lui "E io volo su Marte"
Lei "NO! IO bbolo su Matte! Come Pippo su Matte"
Lui "Ah si? E io allora volo su Mercurio"
Lei "... E IO ... SU MATTE, come Pippo su Matte"
Dovrò farle ripetizioni sul sistema solare se vuole vincere col fratello,
la casa di Topolino ha fatto il suo dovere, ora tocca a me.
Lui "E io volo"
Lei "NO, IO bbolo"
Lui "E io volo sulla luna"
Lei "NO, IO bbolo sulla luna"
Lui "E io volo su Marte"
Lei "NO! IO bbolo su Matte! Come Pippo su Matte"
Lui "Ah si? E io allora volo su Mercurio"
Lei "... E IO ... SU MATTE, come Pippo su Matte"
Dovrò farle ripetizioni sul sistema solare se vuole vincere col fratello,
la casa di Topolino ha fatto il suo dovere, ora tocca a me.
mercoledì 15 gennaio 2014
Riflessioni di una genitrice ad inizio 2014
Ho tre messaggi che si intrecciano nel cervello e si sovrappongono e si contraddicono, ma so che da qualche parte intrecciando questi tre stimoli, riuscirò a far venire fuori la mia idea.
Ecco i tre messaggi che si stanno e mi stanno confondendo:
il primo è la lettera di Eco a sua nipote di inizio 2014, in pratica Umberto Eco ragionando su quanto la tecnologia si sostituisca a noi, lascia come messaggio a sua nipote, "esercita la tua memoria, impara a memoria alcune cose altrimenti il cervello ti si atrofizzerà come un fico secco"
Consiglio condivisibilissimo.
Ricordo a memoria i numeri dei miei compagni delle elementari, ma ora se dovessi chiamare mio fratello senza il mio cellulare non saprei farlo perché non so il suo numero a memoria, anche se lo vedo sempre sul display, non lo memorizzo, ho affidato questo compito alla tecnologia e i miei neuroni si sono impigriti.
Magari dovrei stare a sentire anche io Eco e non solo pensare di costringere i miei figli a memorizzare cose a caso. Chiccodigrano ha una memoria di ferro, ma è lui che canta una canzone sentita una volta sola ... non siamo stati noi a insegnargli sta roba qua.
Il secondo stimolo è questo lamento di un matematico, in cui si spara contro la scuola moderna che tortura i bambini con le briglie della matematica senza trasmetterne il lato più creativo e magico. Sono un'amante della matematica e ho trovato illuminate e affascinante (sebbene sia anche lungo e un po' noioso sul finale) l'articolo e ho ripercorso la mia educazione. Mi hanno mostrato da bambina il lato creativo della matematica, adoravo le dimostrazioni, io le adoravo, certo prima mi hanno insegnato il linguaggio della matematica e poi mi hanno fatto giocare con essa. Ora forse si bombardano i bambini di regole e linguaggi senza affascinarli con il lato creativo ... e forse questo utilizzo delle regole imparate a memoria invece di ...
cavolo ma che scrivo?
ma come?
Eco diceva di imparare a memoria le poesie ed io "bravo bravo" condividi, clic ....
Lockhart dice che dobbiamo liberare dalle briglie di un'insegnamento "a memoria" quello della matematica e io "bravo bravo" condividi, clic ... mmm sono pazza?
Poi arrivano lei e lui e do ragione anche a loro, "bravi bravi" condividi, clic
I due in questione affermano (sulla base di studi di fior fior di pedagoghi ecc) che i bambini oggi sono sommersi di compiti, impegni sportivi o ludico-creativi e non sono lasciati soli a giocare, sperimentare le loro capacità di problem solving e di socialità.
Soli a giocare, SOLI!!!!
per capirci senza una mamma che dica "non picchiare tua sorella, non saltare dal letto, non far finta di avere una pistola, non dire scema, non prendere a martellate tuo fratello, non urlate" esempio generale di quello che mi ritrovo a dire ai miei figli in un'ora di gioco "libero" tipo.
Già perché i bambini di oggi hanno dovuto imparare a distinguere il gioco "libero" dal resto del gioco, eh??????
Insomma secondo me i miei figli devono imparare a memoria le poesie, non devono imparare a memoria la matematica e devono scoprirne il lato più creativo, ma ancor di più non devono fare un tubo, standosene a girarsi i pollici nel loro tempo "libero", che dovrebbe essere di più mentre invece noi li bombardiamo di proposte e stimoli quali ad esempio quelli da me appena citati ad inizio periodo come fondamentali per la loro crescita.
Insomma sono schizofrenica.
Si sono una madre schizofrenica.
Parenting, gli americani ci hanno anche inventato una parola, non basta più essere genitori, bisogna fare i genitori ... la genitorialità è diventata un'attività non è più solo un'essenza.
La novità della mia generazione.
Non sai quante pippe ci facciamo noi genitori moderni: troppa libertà, poca libertà, disciplina, autonomia ... con le voci del nostro genitore interiore ( i nostri genitori) che si sovrappongono a quelle di psicopedagoghi, amiche, internet, stati facebook, cultrici dell' home schooling eccetera.
quante pippe, non avete idea ...
e quanto tempo, anche di quello non avete idea, non avete idea quanto giochiamo, leggiamo, cuciniamo, inventiamo, chiacchieriamo con i nostri bambini e chicchieriamo dei nostri bambini.
E se tutte queste attenzioni in realtà non fossero per niente di aiuto? se li tenessero sempre protetti?
Quanto il tenerli lontani dalle pistole giocattolo e dalle fiabe come pollicino li renderà dei bambini migliori? e degli adulti migliori?
Forse una sola cosa è vera ... sti bambini dovremmo lasciarli un poco più in pace,
Papaverina, salta, grida, urla, arrabbiati con tuo fratello, rubagli i trenini ...
Chiccodigrano usa toni aggressivi, dici "puzzette" a ripetizione, fai finta che quella sia una pistola, fai una pista dei trenini senza inizio e senza fine.
Ho passato l'ultimo dell'anno a ripercorrere con i miei fratelli le cose assurde che facevamo quando da piccoli giocavamo lontani da occhi adulti:
Avevamo un mondo di bambini che concorrevano per il premio del culetto più bello, avevamo una radio, ci menavamo a dismisura, mimavamo tutte le olimpiadi su un divano, coltivavamo girini, tagliavamo la coda alle lucertole, i miei fratelli impiccavano le mie barbie e io rapivo i loro GI-Joe ...
mio padre era con noi la sera dell'ultimo dell'anno e ci ha guardato basiti.
Lui non aveva idea di quello che facevamo allora.
I nostri genitori non entravano nel nostro mondo di bambini.
Per l'anno nuovo mi auguro di riuscire a lasciare più spazio senza adulti ai miei bambini ... e meno pippe, mi auguro di farmi e fargli meno pippe.
Ma soprattutto mi auguro di "fare" un po' meno la genitrice ed essere un po' più Serena.
Ecco i tre messaggi che si stanno e mi stanno confondendo:
il primo è la lettera di Eco a sua nipote di inizio 2014, in pratica Umberto Eco ragionando su quanto la tecnologia si sostituisca a noi, lascia come messaggio a sua nipote, "esercita la tua memoria, impara a memoria alcune cose altrimenti il cervello ti si atrofizzerà come un fico secco"
Consiglio condivisibilissimo.
Ricordo a memoria i numeri dei miei compagni delle elementari, ma ora se dovessi chiamare mio fratello senza il mio cellulare non saprei farlo perché non so il suo numero a memoria, anche se lo vedo sempre sul display, non lo memorizzo, ho affidato questo compito alla tecnologia e i miei neuroni si sono impigriti.
Magari dovrei stare a sentire anche io Eco e non solo pensare di costringere i miei figli a memorizzare cose a caso. Chiccodigrano ha una memoria di ferro, ma è lui che canta una canzone sentita una volta sola ... non siamo stati noi a insegnargli sta roba qua.
Il secondo stimolo è questo lamento di un matematico, in cui si spara contro la scuola moderna che tortura i bambini con le briglie della matematica senza trasmetterne il lato più creativo e magico. Sono un'amante della matematica e ho trovato illuminate e affascinante (sebbene sia anche lungo e un po' noioso sul finale) l'articolo e ho ripercorso la mia educazione. Mi hanno mostrato da bambina il lato creativo della matematica, adoravo le dimostrazioni, io le adoravo, certo prima mi hanno insegnato il linguaggio della matematica e poi mi hanno fatto giocare con essa. Ora forse si bombardano i bambini di regole e linguaggi senza affascinarli con il lato creativo ... e forse questo utilizzo delle regole imparate a memoria invece di ...
cavolo ma che scrivo?
ma come?
Eco diceva di imparare a memoria le poesie ed io "bravo bravo" condividi, clic ....
Lockhart dice che dobbiamo liberare dalle briglie di un'insegnamento "a memoria" quello della matematica e io "bravo bravo" condividi, clic ... mmm sono pazza?
Poi arrivano lei e lui e do ragione anche a loro, "bravi bravi" condividi, clic
I due in questione affermano (sulla base di studi di fior fior di pedagoghi ecc) che i bambini oggi sono sommersi di compiti, impegni sportivi o ludico-creativi e non sono lasciati soli a giocare, sperimentare le loro capacità di problem solving e di socialità.
Soli a giocare, SOLI!!!!
per capirci senza una mamma che dica "non picchiare tua sorella, non saltare dal letto, non far finta di avere una pistola, non dire scema, non prendere a martellate tuo fratello, non urlate" esempio generale di quello che mi ritrovo a dire ai miei figli in un'ora di gioco "libero" tipo.
Già perché i bambini di oggi hanno dovuto imparare a distinguere il gioco "libero" dal resto del gioco, eh??????
Insomma secondo me i miei figli devono imparare a memoria le poesie, non devono imparare a memoria la matematica e devono scoprirne il lato più creativo, ma ancor di più non devono fare un tubo, standosene a girarsi i pollici nel loro tempo "libero", che dovrebbe essere di più mentre invece noi li bombardiamo di proposte e stimoli quali ad esempio quelli da me appena citati ad inizio periodo come fondamentali per la loro crescita.
Insomma sono schizofrenica.
Si sono una madre schizofrenica.
Parenting, gli americani ci hanno anche inventato una parola, non basta più essere genitori, bisogna fare i genitori ... la genitorialità è diventata un'attività non è più solo un'essenza.
La novità della mia generazione.
Non sai quante pippe ci facciamo noi genitori moderni: troppa libertà, poca libertà, disciplina, autonomia ... con le voci del nostro genitore interiore ( i nostri genitori) che si sovrappongono a quelle di psicopedagoghi, amiche, internet, stati facebook, cultrici dell' home schooling eccetera.
quante pippe, non avete idea ...
e quanto tempo, anche di quello non avete idea, non avete idea quanto giochiamo, leggiamo, cuciniamo, inventiamo, chiacchieriamo con i nostri bambini e chicchieriamo dei nostri bambini.
E se tutte queste attenzioni in realtà non fossero per niente di aiuto? se li tenessero sempre protetti?
Quanto il tenerli lontani dalle pistole giocattolo e dalle fiabe come pollicino li renderà dei bambini migliori? e degli adulti migliori?
Forse una sola cosa è vera ... sti bambini dovremmo lasciarli un poco più in pace,
Papaverina, salta, grida, urla, arrabbiati con tuo fratello, rubagli i trenini ...
Chiccodigrano usa toni aggressivi, dici "puzzette" a ripetizione, fai finta che quella sia una pistola, fai una pista dei trenini senza inizio e senza fine.
Ho passato l'ultimo dell'anno a ripercorrere con i miei fratelli le cose assurde che facevamo quando da piccoli giocavamo lontani da occhi adulti:
Avevamo un mondo di bambini che concorrevano per il premio del culetto più bello, avevamo una radio, ci menavamo a dismisura, mimavamo tutte le olimpiadi su un divano, coltivavamo girini, tagliavamo la coda alle lucertole, i miei fratelli impiccavano le mie barbie e io rapivo i loro GI-Joe ...
mio padre era con noi la sera dell'ultimo dell'anno e ci ha guardato basiti.
Lui non aveva idea di quello che facevamo allora.
I nostri genitori non entravano nel nostro mondo di bambini.
Per l'anno nuovo mi auguro di riuscire a lasciare più spazio senza adulti ai miei bambini ... e meno pippe, mi auguro di farmi e fargli meno pippe.
Ma soprattutto mi auguro di "fare" un po' meno la genitrice ed essere un po' più Serena.
venerdì 29 novembre 2013
Immagini
Stamattina sono entrata nella loro stanza e ho visto:
lui steso a terra che faceva il bruco e lei che gli stava seduta addosso ...
e ridevano.
L'altra sera vedevamo la pimpa, la puntata sul pane, ed è apparsa questa scena
è un caso che io chiami lui chiccodigrano e lei papaverina.
chiccodigrano deriva da mia madre,
dall'unico sms da innamorate, che lei mi abbia mai mandato;
papaverina è il nomignolo adorato dalla miadolcemetàtuttadunpezzo.
La pimpa mi ha illuminato (capito la pimpa?), il bruco da soma mi ha rinfrescato.
Presi da soli sono una forza, insieme sono poesia.
Fra un pianto disperato e una bacchetta magica in testa, ovviamente.
lui steso a terra che faceva il bruco e lei che gli stava seduta addosso ...
e ridevano.
L'altra sera vedevamo la pimpa, la puntata sul pane, ed è apparsa questa scena
è un caso che io chiami lui chiccodigrano e lei papaverina.
chiccodigrano deriva da mia madre,
dall'unico sms da innamorate, che lei mi abbia mai mandato;
papaverina è il nomignolo adorato dalla miadolcemetàtuttadunpezzo.
La pimpa mi ha illuminato (capito la pimpa?), il bruco da soma mi ha rinfrescato.
Presi da soli sono una forza, insieme sono poesia.
Fra un pianto disperato e una bacchetta magica in testa, ovviamente.
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