Mi sono imbattuta in un articolo e un video di donne femministe e della loro idea sul matrimonio.
Fra
qualche giorno celebrerò il matrimonio fra un'amica e un amico e nel
pensiero del papà che accompagna lei nella sala del municipio ci vedo
solo un momento romantico, non ci vedo un retaggio della vendita della
figlia al migliore offerente, ma ci vedo un padre che accompagna la sua
bambina dall'uomo che l'ama e l'amerà ... però quegli articoli mi fanno
pensare ... mi hanno fatta pensare.
Non mi sono mai sposata ufficialmente, ma sono sposata praticamente, ho due bambini, un marito, un lavoro ...
Nel
nostro equilibrio famigliare lui è l'uomo che più contribuisce alla
casa e alla famiglia che io conosca e non è il solo fra i nostri
coetanei, ma anche all'interno di questa fortuna, ci sono delle
incombenze che sono solo mie ... ed è quello che viene definito molto
bene da Laurie Penny come "lavoro emozionale" ossia "In sintesi, tutto
il lavoro che serve per mantenere felici gli esseri umani al livello
intimo. "
Nel lavoro emozionale c'è: scegliere la
merendina giusta per i miei bambini, preoccuparsi delle loro visite
mediche e vaccini, organizzare e gestire la loro vita sociale,
ricordarsi dei compleanni di parenti ed amici, telefonare per sapere
come stanno tutti, salutare le maestre a fine anno, far sentire
coccolato il proprio compagno ... questa invisibile quantità di lavoro
non è assolutamente conosciuta e riconosciuta. E' una specie di piccolo
motorino che lavora in sottofondo nella tua giornata mentre sei magari
impegnata in altro e magari sono anche cose importanti e/o belle ... e
che ti fa squillare l'allarme "ci sono i pinguì per domani a colazione?
hai chiamato l'otorino?"
...
e sono una mamma semplice, non
di quelle ossessionate dai loro bambini o che magari cucina solo dolci
in casa per loro al posto delle merendine e il mio compagno è un uomo
semplice anche lui, che si accontenta di uno spaghetto con il pomodoro
fatto bene da lui per cena e della coccola del caffè appena sveglio ...
sono una mamma e una moglie basica, che si complica poco la vita, ma a
cui fa piacere che i suoi figli prendano aria qualche volta, che ogni
tanto mangino delle cose cucinate da loro, che vedano degli amichetti di
tanto in tanto e siano in salute e sereni e sono una compagna che ha
piacere se il suo compagno si sente oggetto di piccole quotidiane
attenzioni esclusive.
Queste poche basiche cose richiedono
un lavoro invisibile ... e forse è invece arrivato il momento di
renderlo visibile, perchè le donne se ne sobbarcano la maggior parte nel
matrimonio ed è così perchè così deve essere o per lo meno perchè così è
ad oggi ... per lo meno venisse loro riconosciuto che per organizzare
quel pomeriggio con l'amichetta a fare i biscotti c'è stato un lavoro
che va riconosciuto quanto lo è avere organizzato la cena, avere
cambiato una lampadina o avere fatto la spesa o un qualsiasi altro
lavoro domestico.
Solo dando nome e cognome a cose che
meriterebbero un riconoscimento in più si può creare la libertà di
scelta ... quante quando scelgono il matrimonio sanno che porta con se anche questo lavoro invisibile? ... e sottolineo l'anche perchè molto spesso non è il solo lavoro di una moglie e madre.
Svolgo
il lavoro emozionale con amore, che è una risorsa inesauribile ... e io
sono una romantica che crede molto nel matrimonio e che ha scelto di
viverne uno per amore e per libera scelta, sapendo in gran parte cosa
portava con sé e non l'ho fatto né per obbligo nè per necessità.
Purtroppo,
nel 2016 non tutte le donne vivono vite come la mia e vorrei che si
rispettasse un po' di più chi decide di non voler vivere in
un'istituzione come il matrimonio e che si pensasse un po' di più a
liberare le donne che vedono nel loro matrimonio l'unico istituto
sociale che possa dare loro un ruolo accettabile nella nostra società, perchè poi quelle donne sono disposte ad accettare l'inaccettabile.
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