martedì 6 dicembre 2022

16 anni

Oggi, anzi domani il mio lutto diventa un sedicenne.

16 anni fa è morta mia madre. Il mondo è crollato, la terra ha tremato, tutto è cambiato.

C'è un prima e c'è un dopo e quel dopo ora ha 16 anni. Ha i brufoli, risponde male e si sente già grande ma grande non lo è.

Si è sempre piccoli quando si perde la mamma, si è sempre orfani quando si perde una mamma.

Orfani ... si ... come nelle favole: piccoli, tristi e orfani ... a volte nelle favole arrivano delle matrigne atroci.

Io la matrigna atroce non la ho. Ho solo un vuoto enorme, che la vita, il tanto amore che è nato dopo riempiono e hanno riempito.

Ho un buco riempito di amore, ma sono sempre deforme con quel buco nel mezzo della pancia, anche se ora è coperto di fiori, stelle, cibo, amici, figli e amori.

La mia mamma 16 anni fa ci ha lasciato. Con il tempo il suo odore nella vestaglia che conservo a casa di papà è svanito, ma quando la odoro a fondo, proprio a fondo lo sento ed eccola là.

E mi rendo conto che ora che il mio lutto è adolescente, la mia mamma è sempre con me e quando penso a lei sono solo fiera, ammirata, felice, stupita e incantata.

Non sono più triste.

Certo cazzo sarebbe stato bello averla ancora, sarebbe stato bello avesse potuto conoscere le mie creature ... sai che risate si sarebbe fatta con quei due .. sai che esempio di donna speciale, un po' magica e un po' strega, avrebbero avuto.

... sai che mondo speciale avrebbero conosciuto: i suoi libri, i suoi Stanlio e Ollio, le sue montagne, le sue passeggiate, i suoi Inti-illimani e le sue frasi dritte pungenti e secche ... vere ora come allora. Anzi ancora più vere ora che hanno compiuto 16 anni.

"Restate uniti" 

"State vicini a papà" 

"Perché non lo chiami? Io mi guardo attorno ma ragazzi così io non li vedo in giro"

Ci proviamo mamma, Ci proviamo mamma e sai ... l'ho chiamato poi mamma e ogni giorno lo chiamo ancora.


mercoledì 20 aprile 2022

Gelsomina

Sei nei semi di calendula, nelle primule delle tue montagne, nelle piante della tua casa a Bologna

e ora sei qui a casa mia.

Sei nelle braccia di tua madre, nel sole sulla faccia di tua zia, nei silenzi di tua sorella, negli occhi di tuo fratello

e ora se qui nei miei occhi.

Sei nel camino che ha profumato i nostri vestiti, nella foto che campeggia sul mio frigo, nei sorrisi che ho condiviso con chi ti ama e ti ha amata quanto me.

Sei nei fiorellini colti da mia figlia, nello stupore di mio figlio, sul divano col mio compagno.

Sei nelle partite di Rugby eCalcio che si faranno nel tuo compleanno, nella luna che il 15 ha illuminato il cielo da ogni parte e nel tuo silenzio in macchina con noi

Sei fiore, pianta, luna, risa, giochi, silenzio e amore.

Mi capita di imbattermi in parti di me in te e in parti di te in me di cui non ero pienamente consapevole ... Io sono nella tua girandola, tu sei nelle mie tazze di caffè.

Sei con me e sempre lo sarai e sono una donna fortunata.



giovedì 25 novembre 2021

Due anni

Due anni di silenzio

e come li riassumi?

un licenziamento che ho sentito come un fallimento ... fino a quando 5 giorni dopo questa data infame si è fermato il mondo.

Silenzio: Tutti uguali, io a casa ... ma anche tutta la mia famiglia a casa, tutta Italia a casa, tutto il mondo a casa, come in un'onda di pigiami, tute e balconi che ha toccato ogni angolo del globo.

Poi il sole dell'isola poco alla volta forte su di me a curare le ferite e a far germinare un piccolo seme.

E arriva Settembre, arriva una telefonata... Io che entro nella scuola dietro casa, professoressa di Matematica e Scienze e bum amore a prima vista. Colpa loro ... I ragazzi.

Dopo un po' eccomi in un'altra scuola: al mio fianco (davvero stretto al mio fianco) il mio ragazzo riccio d'oro, che scriveva il mio nome e il suo vicini. Per me questa è stata la più grande vittoria, più delle proporzioni e del teorema di Pitagora.

E riecco il sole caldo ... con una nuova speranza e un nuovo seme  fatto di libri e solitudine che è germogliato nel modo più inaspettato e sorprendente ...

con me professoressa di ruolo in una scuola di periferia, circondata da ragazzi che hanno sete di parole gentili e speranza di riuscita.

Una scuola piccola, carina, fatta di alberi e facce gentili.

Sono passati due anni e sono sempre io ma una versione più vera di me stessa. Ho perso pezzi che forse mi appartenevano poco, ne ho conservati altri che restano attaccati prepotentemente ... Forse in questi due anni in tanti siamo diventati una versione più vera di noi stessi ... esseri umani travolti da un'onda che continua a girare.

Mi sembra di aver vissuto molte vite e di averne ancora altrettante da vivere ... e tutto questo mi rende felice.



lunedì 16 dicembre 2019

Via delle guide alpine

I miei nonni avevano una casa in via delle guide alpine.
Al primo piano.
Per provare a entrare dalla finestra della cucina, una volta mi sono sfracellata su una moto. Ho ancora un segno sul polpaccio.
Un'altra volta è piovuto talmente tanto che creammo una diga e giocammo a fare sculture con il fango sulla discesa.
Di inverno non sapevi mai se la macchina al mattino ce l'avrebbe fatta su quella salita, in bocca il sapore della zuppa di latte e caffè con il pane vecchio e negli occhi il sonno e il freddo.
D'estate sul balcone giocavo a accendere i fogli con la lente di ingrandimento di mio nonno e con il sole.
Dietro casa loro da quel balcone si vedeva e vedi ancora prati, montagne, qualche casa, un sentiero di quelli con le croci di legno per fare la via crucis.
Dietro casa c'erano due o tre discese tutte di prato.
La prima discesa la facevamo con il culo sugli slittini del nonno o sulle buste di plastica e tornavamo a casa fradici e senza fiato per le risate.
D'estate invece lì correvamo e provavamo a fare volare un aquilone con disegnato un fenicottero mentre mamma e papà leggevano il giornale sdraiati al sole su una coperta.
La seconda discesa non dovevi farla, in fondo c'era un torrente: il Boite e lì ci era caduta la Pia, ma non si sapeva se ci era caduta o se ci si era buttata, ma comunque a casa non era mai tornata.
Qualche anno fa mi ha mandato una foto mia zia, una foto fatta dalla soffitta ancora sua.
C'erano dei caprioli che passavano di là, proprio là. Si vedeva il silenzio.
Bene ... là, proprio là,  vogliono farci la tangenziale.
Fine.


giovedì 12 settembre 2019

grazie Amica cara

Amica cara
ho dormito nella tua stanza su un materasso a terra varie notti ... nu fridd e pazz
ho litigato con te varie volte per vari motivi, mi hai allenato ai litigi, mi hai fatto notare lui attraverso un tuo litigio.
Con il tempo e con la distanza resta viva la parte tua più morbida, più accogliente ed affettuosa, che mi fa sentire sempre di avere un posto speciale fra le tue braccia che tengono strettissima.
Li sento i tuoi abbracci vivi addosso anche se non ti vedo da anni.
Conservi nel cuore un posto speciale per me che è capace di farmi sentire amata anche così.
Anche in una parola su chi sai importante per me con chi so essere importante per te.
Hai sempre avuto talento.
Sono fiera di te.
Grazie amica cara di avermi fatto sentire amata.
Non sempre so farlo in egual modo.
e ho perso occasioni importanti per scriverti grazie.
Lo faccio oggi ... dopo mesi in cui mi hai detto di avere parlato di lei a colei che lei ha letto e ammirato per anni.
Ci capiamo io e te oggi.
Grazie. Sei amica: ieri, oggi e sempre.


giovedì 5 settembre 2019

Per sempre Senior

Che poi lui ha ruggito e ha continuato a ruggire...
e noi con lui ...
come i tizi che cercano di salire le scale mobili che scendono e scendono e scendono ...
alcuni ce la fanno a salirle tutte anche se tutto va al contrario ...
noi non ce l'abbiamo fatta...
alcuni ci guardavano come se fossimo pazzi senza speranza ... ma la speranza c'era ... se anche uno su mille ce la fa a risalire la scala mobile .. perché non poteva essere lui?
Ma lui non ce l'ha fatta.
E era giovane.
E era buono.
E si faceva dare e mi dava un sacco di baci.
E si faceva stringere ...
E lo andavamo a trovare ...
E avrei dovuto preparargli quella cazzo di genovese...
e aprirgli la porta e aiutarlo a togliersi la giacca e preparargli un caffè amaro...
quello avrei dovuto fare domenica...

Che a me mancherà, ai bimbi mancherà, ma quanto mancherà a lui ogni giorno della sua vita lo sappiamo solo noi....
E allora no ... non doveva andare così...
che poi forse non è mai giusto... non è mai come uno pensa che dovrebbe andare
ma comunque non consola questo pensiero ...
Ciao Senior resta un po' nell'aria intorno a noi ...
e vallo a salutare una notte in un sogno...
e per favore fallo con un sorriso.

giovedì 4 luglio 2019

Come un leone.

e per te oggi un ruggito.
il grido di battaglia.