venerdì 24 gennaio 2014

Tempi moderni

Alla radio
"... e la cellula jihadista ha rivendicato l'attentato su twitter ..."
Cioè è normale? Su twitter?
A me sembra strano ... io mi sento strana ... stanno tornando di moda gli anni '90, quindi mi sento un po' come mia mamma quando erano tornati di moda gli anni '60 e poteva rimettersi le gonne a trapezio e portare i capelli come Sandra Dee: vecchia.
Quindi mi sento vecchia, ho il raffreddore e ho pure messo le galosce perchè piove a dirotto.
Sembrerebbe umore da lunedì ... e invece è venerdì!
Buon weekend  a tutti.
Però domani vado a teatro, un teatro da adulti, in compagnia di un adulto, il mio adulto.
E sarà da luglio in cui per l'onomastico gli regalai anche allora una serata a teatro che non usciamo soli noi due.
Progettavo tacchi, scollo, gioielli, trucco smokey ...
invece ho paura di ritrovarmi galosce, sciarpona, capelli da casco con la pioggia, naso rosso e trucco sciolto da pioggia e muco.
Però cavolo usciamo ... ebbene si usciamo, noi due.




venerdì 17 gennaio 2014

Gonna a righe

 15 AGOSTO 2006
Non è una giornata come le altre per tanti motivi, ma uscendo da casa mia il motivo più ovvio il più avvilente  il motivo che poteva far virare sul grigio la mia gonna a righe colorate è stato scalzato,
certo anche il pensiero che ne ha preso il posto avrebbe potuto far saltare via le righe rosse e arancio e lasciare il verdino e l'azzuro soli ... ma non è stato così
insomma per farla breve ecco cosa avrebbe potuto far saltare le righe rosse e arancio:
è ferragosto e io sono a Napoli e in più io sto andando a lavorare, casa mia è vuota, il frigo è semivuoto sul tavolo un biglietto di fratellopiccolo "fai un respiro profondo e stai manza" (si sto manza no preoccupe), scendo le scale, apro il portone, esco:
SOLE
dopo una settimana di temporali che non mi hanno fatto invidiare il mare ...
ma insomma anche se provoca invidia è caldo è bello ti accarezza nella discesa.
La mia strada nessuno, anzi no una vecchina mi chiede l'ora io ci metto un sacco a trovare il cellulare (ancora e sempre senza orologio io) lei si mortifica, io sono contenta di parlare con qualcuno e di sorridere a qualcuno che si sente un po' solo come me ...credo eh ... bah gli occhi parlavano
le prime scale nessuno ... anzi no un ragazzo, ha il giornale in mano, lui le scale le sale, porello, e mi domando dove avrà trovato un'edicola aperta ...
scendo ancora, la gonna a righe svolazza e si apre ...la spilla da balia non è abbastanza per lei dovrò cucirla ...
Ecco il corso, attraverso ... nessuno,
rampetta di scale nessuno e poi eccole:
le scale di santa maria apparente, io le adoro, "le scendo" ogni mattina venendo qui ...
Sono ... sono quelle il cui palazzo arancio mi ha rapito per un'estate ... è durato solo un'estate, ha lasciato il posto al giallo ... non avrete mai idea cos'era per me quell'arancio, non lo saprà mai chi ci ha abitato, lo so solo io e non voglio neanche provare a spiegarvelo  ...
vi basta sapere che il giallo che c'è ora ... beh lo vedi meno e lo senti di più forse.
beh scendo quelle scale .... le mie scale e ... una musica potente mi sbatte in faccia ... eccolo è lui "il murato vivo" ed è chiuso nel suo basso senza vetri, con una porta veneziana in ferro.
eh beh ci sarà un motivo no se lo chiamo così ... non l'ho mai visto ... ho sempre sentito la sua musica di solito molto bella, una volta ho sentito anche la sua chitarra credo ....e una volta ho sentito la sua voce, da dietro quella porta ho sentito un ciao, non urlato, non soffocato, vicino e diretto ... a me, si a me, c'ero solo io ... ovvio mi incuriosisca questa musica e questa voce senza volto ...ma tutto mi aspettavo ...
tranne quell' hip hop a palla da lui ... ma insomma vallo a capire "il murato vivo", murato vivo anche il 15 agosto ... bah
subito dopo di lui le 3 donne: madre e due figlie, la più grande, mi sa, si chiama come me. Le vedo ogni mattina lì sulle scale davanti al loro basso, di solito puliscono casa o le scale, stamattina no, sono lì fuori
e basta.
La piccola mi sorride e la madre mi parla, prima volta in 3 anni.
Mi dice sorridendo "ferragosto!"
e io "eh ferragosto ... "
lei mi dice sempre sorridendo "non l'ho mai capita io questa festa qui"
e io "ma è una festa religiosa no?". Mi sa che non avevo capito il senso,
 "è la metà del mese" ,risponde, anche lei non ha capito il mio senso mi sa ...
e fa "è Santa Assunta" e grida con l'intonazione che solo chi è di Napoli sa dare "Assuntaaa Assuntiiinaaaa" così tanto per ridere, beh non ci saremo capite ma ... abbiamo parlato e riso, la parola è un mezzo di comunicazione sopravvalutato mi sa.
Finiscono le mie scale giro a destra e da lontano vedo il laboratorio del panificio aperto ... porelli anche loro, ma il pane beh il pane non va in vacanza, e sulla mia destra la cosa più bella del giorno, più bella del murato vivo che si spara l'hip hop a palla, più bella del panettiere al lavoro, più bella di "Assuntiiinaaa" o del sole su di me appena scesa di casa:
il sole su una vecchina in piedi, giù al suo portone occhi chiusi, totalmente invasa e sommersa dai caldi raggi, eccola là con i suoi occhi strizzati pronta a prendere tutto quello che il sole può darle: è incredibile, è concentrata a respirare sole ed è bella.
Esco da lì arrivo su vasto a chiaia e vedo dei ragazzini,
scugnizzi penso, seduti su un gradino ...ma, ma, ma, parlano francese ?!? ...
i ragazzini quando sono seduti sui gradini di un palazzo e parlano di personaggi di film e cartoni animati (credo eh il mio francese non è il massimo) beh sono tutti uguali ...
Poi sono sulle strade grandi quelle dove non vedi nessuno tranne chi lavora nei cantieri dei negozi che devono riaprire presto... si ... anche a ferragosto! Poi qualche carabiniere qualche custode ed eccomi qui  fra una pausa sul tetto e 5 minuti dedicato ai barbari di baricco su repubblica.it e tante idee, tante cose che ieri afferravo a fatica oggi limpide e sono contenta.
Mi è appena arrivato un sms di fratellogrande lui è in vacanza e scrive "mi spiace tu non ci sia" è l'unico a farmi rimpiangere l'estate: mio fratello fa estate!
15 agosto 2006 e anche se le vecchine mi fanno pensare a mia mamma che lotta con una malattia, anche se lavoro e non prendo una vacanza che sia vacanza da tanto tanto tempo, anche se stasera tornerò nella mia
casa vuota, le righe colorate sono ancora lì.
Inutile negare che sono sola qui ed oggi è un giorno speciale: 6 anni fa su una spiaggia familiare ho baciato per la prima volta l'amore della mia vita, che oggi non è qui accanto a me ... xchè è stato più forte di noi,
... insomma anche se so che lui è lui e anche se lui sa che io sono io siamo su rotaie diverse, è triste ?
si è triste.
Ma il pensiero di quell'alba, in fondo rende più rossi i rossi e più verdi i verdi e neanche un po' di grigio si affaccia sulla mia gonna:  e ora ho davvero paura!
 FINE
dedicato alla miadolcemetà tutta d'un pezzo e a loro

giovedì 16 gennaio 2014

Cose da non dimenticare 3

Interno, sera, cucina,
io ho in braccio papaverina, mentre chiccodigrano cena, lei ovviamente ha già spazzolato tutto mezz'ora prima.
Papaverina guarda l'immagine di una pinup anni 50, mora, burrosa, tutta curve, dolcezza e mistero, immagine pubblicitaria di una nota e amata bibita, che campeggia nella nostra cucina, la indica e dice
"Mamma"
Io guardo mia figlia che ha visto in quella femminilità burrosa me e le dico
"chicca magari, mamma non è così bella"
chiccodigrano mi guarda, sbatte le sue chilometriche ciglia e mi dice guardandomi fissa negli occhi
"a me mi piaci"

Io, sciolta, dico "anche tu chicco, anche tu mi piaci molto"
...
e penso - e mi piace tanto anche il tuo "a me mi" -

mercoledì 15 gennaio 2014

Riflessioni di una genitrice ad inizio 2014

Ho tre messaggi che si intrecciano nel cervello e si sovrappongono e si contraddicono, ma so che da qualche parte intrecciando questi tre stimoli, riuscirò a far venire fuori la mia idea.
Ecco i tre messaggi che si stanno e mi stanno confondendo:
il primo è la lettera di Eco a sua nipote di inizio 2014, in pratica Umberto Eco ragionando su quanto la tecnologia si sostituisca a noi, lascia come messaggio a sua nipote, "esercita la tua memoria, impara a memoria alcune cose altrimenti il cervello ti si atrofizzerà come un fico secco"
Consiglio condivisibilissimo.
Ricordo a memoria i numeri dei miei compagni delle elementari, ma ora se dovessi chiamare mio fratello senza il  mio cellulare non saprei farlo perché non so il suo numero a memoria, anche se lo vedo sempre sul display, non lo memorizzo, ho affidato questo compito alla tecnologia e i miei neuroni si sono impigriti.
Magari dovrei stare a sentire anche io Eco e non solo pensare di costringere i miei figli a memorizzare cose a caso. Chiccodigrano ha una memoria di ferro, ma è lui che canta una canzone sentita una volta sola ... non siamo stati noi a insegnargli sta roba qua.
Il secondo stimolo è questo lamento di un matematico, in cui si spara contro la scuola moderna che tortura i  bambini con le briglie della matematica senza trasmetterne il lato più creativo e magico. Sono un'amante della matematica e ho trovato illuminate e affascinante (sebbene sia anche lungo e un po' noioso sul finale) l'articolo e ho ripercorso la mia educazione. Mi hanno mostrato da bambina il lato creativo della matematica, adoravo le dimostrazioni, io le adoravo, certo prima mi hanno insegnato il linguaggio della matematica e poi mi hanno fatto giocare con essa. Ora forse si bombardano i bambini di regole e linguaggi senza affascinarli con il lato creativo ... e forse questo utilizzo delle regole imparate a memoria invece di ...
cavolo ma che scrivo?
ma come?
Eco diceva di imparare a memoria le poesie ed io "bravo bravo" condividi, clic ....
Lockhart dice che dobbiamo liberare dalle briglie di un'insegnamento "a memoria" quello della matematica e io "bravo bravo" condividi, clic ... mmm sono pazza?
Poi arrivano lei e lui e do ragione anche a loro, "bravi bravi" condividi, clic
I due in questione affermano (sulla base di studi di fior fior di pedagoghi ecc) che i bambini oggi sono sommersi di compiti, impegni sportivi o ludico-creativi e non sono lasciati soli a giocare, sperimentare le loro capacità di problem solving e di socialità.
Soli a giocare, SOLI!!!!
per capirci senza una mamma che dica "non picchiare tua sorella, non saltare dal letto, non far finta di avere una pistola, non dire scema, non prendere a martellate tuo fratello, non urlate" esempio generale di quello che mi ritrovo a dire ai miei figli in un'ora di gioco "libero" tipo.
Già perché i bambini di oggi hanno dovuto imparare a distinguere il gioco "libero" dal resto del gioco, eh??????

Insomma secondo me i miei figli devono imparare a memoria le poesie, non devono imparare a memoria la matematica e devono scoprirne il lato più creativo, ma ancor di più non devono fare un tubo, standosene a girarsi i pollici nel loro tempo "libero", che dovrebbe essere di più mentre invece noi li bombardiamo di proposte e stimoli quali ad esempio quelli da me appena citati ad inizio periodo come fondamentali per la loro crescita.

Insomma sono schizofrenica.
Si sono una madre schizofrenica.

Parenting, gli americani ci hanno anche inventato una parola, non basta più essere genitori, bisogna fare i genitori ... la genitorialità è diventata un'attività non è più solo un'essenza.

La novità della mia generazione.
Non sai quante pippe ci facciamo noi genitori moderni: troppa libertà, poca libertà, disciplina, autonomia ... con le voci del nostro genitore interiore ( i nostri genitori) che si sovrappongono a quelle di psicopedagoghi, amiche, internet, stati facebook, cultrici dell' home schooling eccetera.
quante pippe, non avete idea ...
e quanto tempo, anche di quello non avete idea, non avete idea quanto giochiamo, leggiamo, cuciniamo, inventiamo, chiacchieriamo con i nostri bambini e chicchieriamo dei nostri bambini.
E se tutte queste attenzioni in realtà non fossero per niente di aiuto? se li tenessero sempre protetti?
Quanto il tenerli lontani dalle pistole giocattolo e dalle fiabe come pollicino li renderà dei bambini migliori? e degli adulti migliori?
Forse una sola cosa è vera ... sti bambini dovremmo lasciarli un poco più in pace,

Papaverina, salta, grida, urla, arrabbiati con tuo fratello, rubagli i trenini ...

Chiccodigrano usa toni aggressivi, dici "puzzette" a ripetizione, fai finta che quella sia una pistola, fai una pista dei trenini senza inizio e senza fine.

Ho passato l'ultimo dell'anno a ripercorrere con i miei fratelli le cose assurde che facevamo quando da piccoli giocavamo lontani da occhi adulti:
Avevamo un mondo di bambini che concorrevano per il premio del culetto più bello, avevamo una radio, ci menavamo a dismisura, mimavamo tutte le olimpiadi su un divano, coltivavamo girini, tagliavamo la coda alle lucertole, i miei fratelli impiccavano le mie barbie e io rapivo i loro GI-Joe ...
mio padre era con noi la sera dell'ultimo dell'anno e ci ha guardato basiti.
Lui non aveva idea di quello che facevamo allora.
I nostri genitori non entravano nel nostro mondo di bambini.

Per l'anno nuovo mi auguro di riuscire a lasciare più spazio senza adulti ai miei bambini ... e meno pippe, mi auguro di farmi e fargli meno pippe.
Ma soprattutto mi auguro di "fare" un po' meno la genitrice ed essere un po' più Serena.



venerdì 10 gennaio 2014

nostalgia

Strano che possa venire la nostalgia di una cosa così

venerdì 3 gennaio 2014

Anni

Io il bilancio di fine anno di solito lo faccio a settembre, con l'inizio della scuola, mi sento ancora giovane io ;)
però è il 3 Gennaio e la tentazione di guardare indietro e dare un nome agli anni passati è forte:

2006 Mamma
2007 Amore
2008 Francia
2009 Ricostruzione
2010 Chiccodigrano
2011 Ricostruzione
2012 Papaverina
2013 ???
2013 non so, forse sei troppo vicino per darti già un nome ... ma ci riprovo guardando indietro:

Gennaio senza un attimo per fiatare
Febbraio in una casa nuova, una casa-casa
Marzo di liti, liti e liti
Aprile di innamoramento papavero, che d'improvviso è diventata bimba
Maggio di festeggiamenti e madri che ci sono e che non ci sono
Giugno con amici nuovi
Luglio pensando alla mia famiglia, quella di origine però
Agosto di nuovo noi, noi 2 e noi 4
Settembre di ripartenza ... e la scuola vecchia e quella nuova e le paure immotivate
Ottobre di lavoro, lavoro e lavoro, dentro e fuori dall'ufficio
Novembre di stanchezza
Dicembre di sfinimento e paura e poi di sollievo grande

Forse è stato l'anno del lavoro per me, un anno in cui il lavoro è cresciuto e in cui io sono cresciuta nel lavoro, ma io lo sento come l'anno delle amiche e degli amici, della casa sempre piena, del tavolo dei grandi e del tavolo dei piccini, del regalo più bello che mi abbiano fatto i miei figli: due nuove amiche e io sto attenta ad usare bene la parola e so anche che gli amici sono preziosi come l'oro.
Grazie bimbi miei.
Buon anno soprattutto a voi, che siete germogli e prendete forma e brillate della luce nuova della scoperta mostrando a noi un nuovo angolo lucente al giorno,
vedervi prendere una forma che è vostra e solo vostra è la cosa più bella che mi stia capitando,
vi amo.
Buon anno a tutti, a tutti noi, che quest'anno ci regali motivi per splendere della luce nuova della scoperta e dell'"entusiasmo fanciullesco" ogni giorno, o almeno quasi ;)