venerdì 11 febbraio 2011

Amo la mia auto


Io non avrei mai immaginato di provare dei sentimenti nei confronti della mia auto, eppure è successo, io e l'ecologista che risiede in me la amiamo alla follia anche se per noi rappresenta il male.
E' successo così, per caso, me ne sono accorta stamattina mentre nel traffico cantavo a squarciagola "I will survive" nella versione dei Cake, lì ho capito di amare la mia auto.
Un tempo andavo al lavoro a piedi, amavo le strade che incontravo, amavo le persone che incrociavo, amavo il mio i-pod, i miei piedi che scendevano scalino dopo scalino (per andare a lavoro scendevo una cifra di scalini), il mare che intravedevo in alcuni punti, il colore di un palazzo preciso, le foglie degli alberi a terra, amavo alla follia quell'attimo di libertà in cui il buonumore del risveglio (se mi capitava 'sta fortuna) veniva nutrito dalle piccole cose belle che una passeggiata può donare.
Ora vado a lavoro in macchina, cammino solo fino al garage: faccio una bella salita carica del mio computer sulle spalle schivando buche e cacche di cane, scendo nel garage venendo frustata dal vento più forte del mondo, entro nell'auto, metto la cintura, chiudo gli sportelli, metto l'auricolare al cell. accendo radio-capital, incontrando i miei amici del mattino e sbam quasi sempre parte la canzone giusta. Guido la mia piccola auto a gpl per le strade, fregandomene dei posti di blocco che fermano i catorci che non dovrebbero circolare alcuni giorni, fregandomene delle piccole lotte con chi è in seconda fila, con chi ti suona se rallenti 5 secondi e con chi vuole mettermi di cattivo umore e ... mi sento libera ... sono sola.
Ora nulla contro la miadolcemetàtuttadunpezzo e nulla contro il mio chiccodigrano, ma da quando è nato, a volte mi capita di non riuscire a stare da sola senza il pensiero di lui neanche durante la doccia (me lo porto con la sdraietta con me) e neanche nello svolgimento di altre più terrene funzioni che si svolgono nella stessa sala da bagno per cui ... quella mezz'ora o più che la mattina trascorro nella mia macchinina tutta sola ha un valore inatteso.
Metto la musica a palla e canto come una dannata fregandomene degli sguardi esterrefatti dei compagni di strada chiusi anch'essi nei loro barattolini. A volte faccio una telefonata ad una vecchia amica e mi ritrovo a ridere e dire scemate come quando avevo 16 anni, xchè si la sera di telefonare non me ne va, perchè poi ho dal vivo i miei ometti a cui voglio dare attenzione.
Insomma quella mezz'ora la amo e amo la mia auto che me la concede, alla sera quando torno a casa l'idillio fra noi è reso più difficile dalla stanchezza associata alla giornata, dal pensiero di chiccodigrano che mi aspetta e la mia voglia di arrivare da lui, dalla quantità di auto che incontro, dal buio ... insomma la sera la amo un po' meno ma ... la mattina lei è per me LIBERTA' ... e pensare che credevo che non avrei mai guidato un auto, figuriamoci amarla.

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