giovedì 8 ottobre 2015

Le nostre speranze

Sulla strada per andare a scuola incontriamo ogni giorno un ragazzo, che salutiamo e che ci saluta.
Sta li' in piedi con il cappello in mano e chiede l'elemosina.
Stamattina chiccodigrano mi ha chiesto
"Mamma perchè quel ragazzo sta sempre là in piedi?"
e io non capivo
"quale ragazzo?"
e chiccodigrano "quello con la maglietta rossa, che sta sempre in piedi con il cappello in mano ..."
e io ho pensato che forse davvero per noi c'è speranza.

E sono questi bambini qui la nostra speranza.
Ora non voglio entrare nel dettaglio della conversazione complicata che è seguita sul fatto che quel ragazzo chiede l'elemosina; sul perchè io non gli do i soldi, ma lo saluto e gli sorrido; sul fatto che magari un giorno gli portiamo qualcosa di buono da mangiare, ma che i soldi non voglio darli a chi lo ha messo su quell'angolo di strada; sulle cose da bimbi puri che hanno detto i miei bambini; sul loro volerlo aiutare invitandolo a pranzo ... no non voglio entrare in questo dettaglio perchè queste cose da bambini puri sono cose che forse anche io ho detto da bambina.
E io non ci sono riuscita a cambiare alcune cose, non ci sono riuscita io e non c'è riuscita la mia generazione.
La mia generazione non cambierà le cose attraverso le sue azioni, nonostante io ci avessi un tempo sperato, ma forse lo farà mettendo al mondo dei bambini che vedono le cose in maniera diversa.
Dei bambini che in quel ragazzo vedono per prima cosa la maglietta rossa e non la pelle nera.

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