mercoledì 6 maggio 2015

Ma a me ...

nel senso ... sempre che io non posso lamentarmi perchè sono fortunata ho un lavoro e un compagno collaborativo che è anche un padre estremamente presente e fattivo, ma cacchio ogni tanto  mi voglio lamentare pure io, pure io che non dovrei lamentarmi perchè ...

Ma a me ... chi ci pensa a me?

Io penso al pranzo, alla cena, alle lavatrici, a preparare le cose da stirare, ai piatti da portare a scuola a questo stracacchio di secondo da portare a parte, alle merende da preparare, alla mia dieta, al trovare il tempo per correre, a far essere felici e sereni tutti, a pensare alla festa di papaverina, a ricordarmi dell'oculista, a organizzare l'estrazione del mio dente senza intaccare col mio dolore nè giornate di lavoro nè weekend al mare, a essere magra, senza peli e con mani e piedi perfetti, a fare l'angelo del focolare, preferibilmente sorridente e gioiosa anche se sei arrivata a casa con la lingua di fuori perchè in ufficio ti sei fatta un mazzo così e la spesa e il motorino carico che fai ridere e i vestiti in lavanderia e le valigie da fare e il cambio di stagione e ... sorridi, automa, col cervello totalmente a folle, col sorriso ebete da monkey mind ossessionata da vestiti e borse ... ma poi perchè ho una vittima di shopping compulsivo che si appropria del mio cervello?.

Entri e loro chiedono, non li vedi da ore e giustamente chiedono e tu ... tu chiedi anche tu e hai ragione e poi tutti a dirci che sbagliamo: dedichiamo troppa attenzione ai bambini e poca ai nostri uomini, che dovremmo ascoltarli di più, sentirli di più, coccolarli di più, farli sentire più amati ...ma poi ... i bimbi vanno a correre felici senza me, a mangiare gelati senza me, vanno alle feste senza me, anche in piscina andavano senza me ... e poi non penso mai abbastanza a te e ...
e corri e ti affanni e la coperta é sempre troppo corta e ...

Ma a me,
chi è che ci pensa a me?
Ve lo siete mai chiesto?

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